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Differenze tra semi femminizzati e autofiorenti

Ogni coltivatore, esperto o principiante, al momento di iniziare la propria coltivazione, che sia indoor così come outdoor, si ritrova a dover fare una scelta tra semi autofiorenti e semi femminizzati. Le differenze tra questi due tipi di semi possono essere molte. Per questo abbiamo deciso di creare un post  che possa fornire più informazioni sul tema e aiutare i coltivatori  a fare questa scelta. 

Caratteristiche principali delle semi femminizzati e autofiorenti

Prima di andare ad analizzare le differenze tra la pianta di marijuana femminizzata e quella autofiorente occorre avere ben chiare le caratteristiche morfologiche di entrambe. Qui di seguito un breve riassunto sulla struttura di ciascuna e i fattori che rendono diverse le cure di cui hanno bisogno. 

Caratteristiche principali delle due varietà

Semi autofiorenti 

Quando parliamo di semi autofiorenti ci riferiamo a piante che iniziano a fiorire in maniera automatica dopo un periodo di tempo già prestabilito. Questo significa che la loro fioritura è indipendente dai cambi di luce e dall’alternarsi del giorno e della notte. Questa caratteristica le permette di coltivarle in qualsiasi momento dell’anno. Per quanto riguarda l’aspetto morfologico invece di seguito elencheremo alcune delle caratteristiche che ci permettono di distinguerle dalle femminizzate: 

  • Dimensioni ridotte. Uno degli aspetti più apprezzati delle piante autofiorenti è senza dubbio la dimensione ridotta del loro fusto. La statura prevalentemente bassa infatti permette di poterle tenere in balconi o terrazze senza occupare troppo spazio o attirare l’attenzione. 
  • Grande quantità di foglie. Dimensione e grandezza delle foglie dipendono molto dalla natura sativa o indica dell’autofiorente. Generalmente questo tipo di pianta è molto frondoso e presenta delle grandi foglie d’un verde molto intenso. 
  • Cime poco resinose. Le cime delle autofiorenti sono note per essere poco dense e con una quantità di resina moderata. Questo comporta una quantità di cannabinoidi minore rispetto alla pianta femminizzata. 
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Semi femminizzati 

I semi femminizzati sono tra i più ricercati dai coltivatori di questa pianta essendo stati ideati per produrre solo esemplari femmina. Questo significa che viene garantito al coltivatore una pianta di cannabis in grado di produrre fiori, a differenza dei maschi che non ne sono in grado. Le caratteristiche morfologiche delle femminizzate sono evidentemente differenti da quelle della sua controparte autofiorente per questo facilmente riconoscibili. Qui di seguito le principali: 

  • Una struttura di grandi dimensioni. Le piante femminizzate sono note per i loro fusti alti e la struttura robusta. Questo fa sì che queste piante necessitano spesso di potature e altre tecniche di coltivazione che gestiscono le loro dimensioni soprattutto se si coltiva in spazi ristretti.  
  • Scarsa quantità di foglie. Differentemente dalle autofiorenti le femminizzate presentano una quantità di foglie nettamente minore, lasciando così maggiore spazio ai fiori. 
  • Cime spesse e resinose. Per quanto riguarda le cime quelle presentate dalla femminizzata risultano più dense e resinose. Di conseguenza,  la quantità di resina presente in questi fiori ne favorisce un alto contenuto di cannabinoidi. 
Semi femminizzati 

Differenze di coltivazione 

Come già accennato le differenze morfologiche di queste due varietà, autofiorenti e femminizzate, fanno in modo che ci siano differenti accortezze al momento di coltivarle.Le caratteristiche che determinano un netto contrasto tra le femminizzate e le autofiorenti sono principalmente tre: la struttura morfologica, la fotodipendenza o meno della pianta e quantità e qualità del raccolto. 

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La struttura morfologica 

La struttura morfologica determina il tipo di coltivazione da applicare e soprattutto l’utilizzo o meno di tecniche di coltivazione addizionali. La struttura bassa e compatta delle autofiorenti infatti le rende perfette per indoor così come per outdoor in piccoli spazi. Al contrario le femminizzate presentano una struttura alta e robusta la quale ha bisogno di essere gestita attraverso la potatura quando viene coltivata in spazi ristretti. In ogni caso è spesso sconsigliata invece la potatura nel caso delle autofiorenti che hanno un tipo di fioritura così veloce che potrebbe non dare il tempo alla pianta di recuperare. 

La struttura morfologica 

La fotodipendenza 

 Ovviamente la caratteristica che fa davvero la differenza tra l’una e l’altra è senza dubbio l’indipendenza dalla luce delle autofiorenti. Questa caratteristica permette non solo di coltivarle in qualsiasi stagione ma anche di poter ottenere più di un raccolto l’anno. La pianta femminizzata invece, essendo un esemplare stagionale, potrà offrire solo un raccolto l’anno, al contrario l’autofiorente in condizioni ottimali può offrire tra le 3 e le 4 raccolte. D’altra parte, le varietà fotoperiodiche hanno bisogno di molte attenzioni e, sebbene la quantità di fiori può essere superiore a quella delle autofiorenti, il periodo di fioritura è molto più lungo. 

Quantità e qualità dei fiori

Un altro punto a favore della varietà femminizzata è senza dubbio la sua abbondante produzione di fiori grandi e resinose ricche di cannabinoidi. Al contrario le autofiorenti, necessitando di minor tempo per fiorire ma allo stesso tempo presentano un raccolto più esiguo, con fiori poco resinosi e con pochi cannabinoidi. 

Infine, è importante ricordare che le piante autofiorenti possono essere coltivate solo a  partire da un seme, al contrario le femminizzate possono dare vita a piante madri e a talee. 

Come scegliere il seme ideale 

Come abbiamo visto i due semi presentano caratteristiche morfologiche molto diverse e allo stesso modo si comportano differentemente al momento di essere coltivate. Proprio per questo possiamo dire che non esiste un seme ideale tra i due, ciascuno di esso può essere scelto a seconda delle proprie necessità di coltivazione e di consumo personale. 

Se per esempio siamo un coltivatore alle prime armi e vogliamo una pianta resistente a qualsiasi tipo di stress, si consiglia generalmente il seme autofiorente.Questa pianta infatti non avrà bisogno di cure specifiche e potrà essere coltivata in qualsiasi momento dell’anno offrendo una fioritura molto veloce. 

Al contrario, se ci sentiamo in grado di gestire una pianta dalla struttura più imponente e non foto dipendente allora possiamo scegliere un seme femminizzato. Questo tipo di pianta ha bisogno di più attenzioni ma al momento della fioritura offre un raccolto con grandi quantità di fiori.

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Erik Collado Vidal

Con más de 10 años de experiencia en la industria del cannabis, sus experiencias y aprendizaje son la base del éxito de GB The Green Brand.

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