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Cosa fare dopo la germinazione dei semi di marijuana

Una volta che sei riuscito a germinare i tuoi semi di cannabis, inizia una fase cruciale per il successo della coltivazione. La germinazione segna l’inizio del ciclo vitale della pianta di marijuana, ma è nelle fasi successive che si determina il suo vero potenziale. Una gestione corretta nei primi giorni evita problemi come il damping-off (marciume del colletto), lo stress da trapianto o uno sviluppo debole. Se ti stai chiedendo cosa fare dopo la germinazione dei semi cannabis, in questo articolo ti guideremo passo dopo passo su come preparare l’ambiente, trapiantare le piantine e offrire loro le cure necessarie per crescere sane e forti. Ideale per chi desidera imparare le basi della coltivazione dalla A alla Z.

Quando trapiantare un seme germinato?

Il momento del trapianto è fondamentale per il futuro della pianta. Se si interviene troppo presto, la radichetta potrebbe non adattarsi al substrato; se si aspetta troppo, c’è il rischio di danneggiare la radice durante la manipolazione. Ecco come riconoscere il momento giusto per trapiantare e cosa fare dopo germinazione semi di cannabis nel caso in cui il processo non segua i tempi previsti.

Come capire se è il momento giusto

La radichetta (radice primaria) deve essere visibile e lunga tra 1 e 2 cm. Questo è il momento ideale per:

  • Radici troppo corte (<1 cm) possono non adattarsi bene al substrato.
  • Radici troppo lunghe (>3 cm) sono fragili e si spezzano facilmente durante il trapianto.

La radichetta deve essere bianca e soda. Se appare scura o molle, il seme potrebbe essere compromesso.

Cosa fare se i semi germinano troppo in fretta o troppo lentamente?

La germinazione dei semi di cannabis richiede normalmente tra le 24 ore e i 5 giorni in condizioni ottimali, ma a volte può avvenire più rapidamente o impiegare più tempo del previsto. Allora, cosa fare dopo germinazione dei semi di marijuana se la radice cresce troppo in fretta o troppo lentamente?

  • Germinazione veloce. Quando la radice raggiunge oltre 3 cm in appena 48 ore, di solito è a causa di temperature o umidità troppo elevate. In questi casi è essenziale trapiantare subito per evitare che la radice si avvolga o si secchi. Se è già arricciata, maneggiala con estrema cura e piantala con la radice rivolta verso il basso.
  • Germinazione lenta. Se dopo 5 giorni non si vedono segni di radice, controlla le condizioni ambientali. Temperature sotto i 20 °C o un’umidità insufficiente possono rallentare tutto. Porta i semi in un ambiente più caldo (tra 22–26 °C) e garantisci umidità costante. Puoi anche ammollare i semi per 12 h in acqua con 1 ml/L di perossido di idrogeno (3%) per ammorbidire il guscio. Se non germinano comunque, probabilmente sono vecchi o mal conservati: meglio sostituirli.

Cosa fare dopo germinazione dei semi: preparare il substrato

Il substrato è la prima casa delle tue piantine di cannabis, e la sua composizione incide direttamente sul loro sviluppo iniziale. Un substrato inadatto può causare carenze, eccessi nutritivi o asfissia radicale, mentre un substrato ottimale favorisce radicazione vigorosa e crescita equilibrata.

Quale substrato usare per le piantine di cannabis

Le giovani piantine necessitano di un substrato leggero, aerato e povero di nutrienti, poiché le radici giovani sono fragili e molto sensibili. Un terriccio troppo denso o ricco può soffocarle o bruciarle: in questa fase si nutrono principalmente delle riserve contenute nei cotiledoni. Dopo la germinazione dei semi, evita di trapiantarle in substrati pensati per piante adulte.

cosa fare dopo la germinazione dei semi di marijuana

Le piante adulte, invece, hanno bisogno di un substrato più ricco di nutrienti e con una maggiore capacità di trattenere l’acqua, per sostenere la fioritura e l’elevata richiesta di minerali. Le loro radici sviluppate tollerano meglio anche miscele più dense, con compost o fertilizzanti organici.

Per questo, per le piantine appena germinate servono tre caratteristiche fondamentali nel substrato:

  • Leggerezza e aerazione. Le radici giovani hanno bisogno di ossigeno. Un substrato troppo compatto (come la terra da giardino) limita gli scambi gassosi e rallenta la crescita. La combinazione ideale è 30% di perlite, vermiculite e fibra di cocco: materiali che drenano bene e trattengono l’umidità senza creare ristagni.
  • Basso contenuto di nutrienti. I cotiledoni forniscono nutrienti sufficienti per i primi 7–10 giorni. Un substrato troppo fertilizzato può bruciare le radici. Ti consigliamo substrati “Light Mix”, formulati per questa fase. Evita letame fresco o concimi chimici.
  • pH equilibrato (6.0–6.5). Un pH fuori range blocca l’assorbimento dei nutrienti. Se è troppo alto (>7.0), aggiungi torba bionda o acido citrico diluito. Se è troppo basso (<5.5), aggiungi dolomite o acqua calcarea.

Alternative al substrato tradizionale

Per coltivare cannabis nelle prime fasi, esistono alternative al substrato classico che offrono vantaggi specifici. Queste opzioni sono ideali per chi cerca maggiore controllo, efficienza o metodi innovativi nella germinazione e crescita iniziale.

  • Jiffy o dischetti di torba compressa. Tra le scelte più popolari per la germinazione. Si espandono con l’acqua, creando un ambiente perfetto per le radici. Facili da usare, biodegradabili e ben bilanciati in umidità.
  • Lana di roccia. La lana di roccia è un substrato inerte usato in idroponica, molto areato e adatto a chi vuole un controllo preciso sulla nutrizione.
  • Fibra di cocco. Un substrato naturale ed ecologico, ottenuto dal guscio del cocco. Eccellente per trattenere umidità e ossigeno, e compatibile con altri substrati.
  • Cubi di germinazione (root riots). Cubetti compressi a base di torba e enzimi, a volte arricchiti con ormoni radicanti. Si trapiantano direttamente nel vaso, riducendo lo stress.
  • Acqua (metodo idroponico diretto). Alcuni coltivatori iniziano direttamente in acqua ossigenata, come nel sistema DWC (Deep Water Culture). Richiede esperienza e strumenti adeguati.

In questa pratica tabella troverai un confronto tra i diversi substrati per piantine e le loro principali caratteristiche:

Requisiti IdealiStrumenti/TecnicheSegnali di Allerta
TemperaturaGiorno: 22-25°C (max 28°C)
Notte: 18-20°C (Δ<5°C)
Zona radicale: 20-22°C
Tappetino riscaldante (climi freddi)
Termometro ambientale
Crescita lenta (temperatura bassa)
Foglie arricciate (stress termico da caldo/freddo)
UmiditàSettimana 1: 70-80% UR
Settimana 2: 60-65% UR
Cupola di propagazione (ventilare 10 min/giorno)
Igrometro
Nebulizzatore (pH 6.0)
Muffa su foglie/substrato (umidità eccessiva)
Fusto debole (umidità elevata e mancanza di ossigeno)
IrrigazionePrima irrigazione: 20-30 ml/0.5L
Frequenza: ogni 2-3 giorni (terreno asciutto al tatto)
Nebulizzatore/annaffiatoio a becco fine
Acqua tiepida (20-22°C, pH 6.0-6.5)
Fusto appassito (eccesso d’acqua e radici soffocate)
Foglie gialle (squilibrio del pH o carenza di ossigeno)
OssigenazioneSubstrato con 30% perlite/vermiculite
Buon drenaggio (fori ampi)
Vasi con drenaggio
Evitare sottovasi con acqua stagnante
Radici marroni (soffocamento da eccesso d’acqua o scarsa aerazione)
Compattazione del substrato (trattiene troppa umidità e riduce l’ossigeno)
VentilazioneFlusso d’aria leggero per rafforzare il fusto
Evitare vento diretto forte
Ventilatore oscillante (bassa velocità)
Finestre o estrattore per il ricambio d’aria
Funghi (Pythium) (mancanza di circolazione d’aria e troppa umidità)
Fusti deboli o allungati (etiolazione) (scarsa ventilazione e luce insufficiente)

Come piantare un seme germinato passo dopo passo

Piantare correttamente un seme germinato è un momento cruciale nella coltivazione della cannabis. Una manipolazione errata può danneggiare la fragile radichetta o causare stress che influenzerà lo sviluppo successivo della pianta. Pertanto, è un processo che richiede molta cura e attenzione ai dettagli. Se non sai cosa fare dopo aver fatto germinare i semi di cannabis, segui questi passaggi per trapiantarli senza danneggiarli.

Come maneggiare il seme germinato

Prima di toccare il seme, è fondamentale preparare l’ambiente di lavoro. Le radici appena spuntate sono estremamente sensibili al contatto, ai cambiamenti di temperatura e ai possibili contaminanti.

  • Preparazione degli strumenti. Utilizza pinzette a punta fine precedentemente disinfettate con alcool isopropilico o acqua ossigenata. Se preferisci usare le mani, lavale accuratamente e considera l’uso di guanti di nitrile puliti.
  • Tecnica di manipolazione. Tieni solo il corpo del seme ed evita qualsiasi contatto diretto con la radichetta. Se la radice si è attaccata alla carta da germinazione, inumidisci l’area con acqua tiepida per facilitarne il distacco senza tirare.
  • Momento ideale. Esegui questa operazione con luce tenue e in un ambiente caldo (22-25°C) per minimizzare lo stress.

Come posizionare il seme nel substrato

La posizione e la profondità di semina influiranno direttamente sulla capacità della piantina di emergere e svilupparsi correttamente.

  • Preparazione del foro. Con una matita o un dito pulito, fai un foro profondo 0,5 a 1 cm al centro del contenitore. Per substrati leggeri (come fibra di cocco o miscele con perlite), 0,5 cm è sufficiente; in substrati più densi (torba compatta) è meglio raggiungere 1 cm.
  • Orientamento corretto. Posiziona il seme con la radichetta rivolta verso il basso e in posizione orizzontale. Questo angolo facilita l’emersione del fusto mentre la radice cresce verso il basso.
  • Copertura leggera. Spargi uno strato sottile di substrato sopra il seme senza compattarlo per permettere alla piantina di emergere facilmente. Una pressione eccessiva potrebbe ostacolare la sua crescita.

Prima irrigazione e condizioni iniziali

Il primo contatto con l’acqua segna l’inizio della vita autonoma della piantina al di fuori delle riserve del seme.

  • Tecnica di irrigazione. Utilizza uno spruzzino a ugello fine con acqua a temperatura ambiente (20-22°C) e pH regolato a 6,0-6,5. Inumidisci il substrato fino a ottenere una consistenza simile a una spugna strizzata: umido al tatto ma senza gocciolare se premuto leggermente.
  • Controllo dell’umidità. Copri il contenitore con un domo di propagazione o un foglio di plastica forato per mantenere un’umidità relativa del 70-80%. Rimuovilo per 10 minuti al giorno per rinnovare l’aria e prevenire funghi.
  • Illuminazione iniziale. Posiziona le piantine sotto luce soffusa (100-200 PPFD) a 50-70 cm di distanza se usi LED o a 15-20 cm con fluorescenti T5. Evita la luce solare diretta in questa fase.
  • Osservazione chiave. Durante i primi 3-5 giorni, monitora quotidianamente la turgidità del fusto e il colore dei cotiledoni. Una leggera inclinazione verso la luce è normale, ma se la piantina si allunga troppo (etiolazione), avvicina leggermente la fonte luminosa.

Seguendo questi consigli in modo preciso, garantirai che il tuo seme germinato diventi una piantina robusta, pronta per iniziare la sua fase di crescita vegetativa.

Cure iniziali dopo il trapianto

Il periodo immediatamente successivo al trapianto è cruciale per consentire alla piantina di stabilizzarsi e iniziare a crescere in modo sano. Durante questi primi giorni, la pianta è particolarmente vulnerabile e richiede condizioni ambientali controllate per sviluppare un sistema radicale forte e una crescita vigorosa. Cosa fare dopo aver fatto germinare i semi di cannabis in questa fase include il monitoraggio di fattori chiave come luce, temperatura e umidità.

cosa fare dopo la germinazione dei semi di marijuana

Luce per le piantine appena trapiantate

Una corretta illuminazione è fondamentale per evitare lo stress luminoso mentre si promuove la fotosintesi precoce. Le piantine di cannabis appena trapiantate necessitano di un’intensità luminosa moderata (100-200 PPFD o 5.000-10.000 lux). Una luce troppo intensa può bruciare le foglie cotiledonari, mentre una luce insufficiente può causare etiolazione (crescita debole e allungata).

  • Tipo di luce consigliato. Se utilizzi LED, assicurati che siano a spettro completo (bianco caldo o luce blu/viola) posizionati a 50-70 cm di distanza. In alternativa, puoi usare tubi fluorescenti T5 (luce fredda) posizionati a 15-20 cm. Sono ideali per questa fase poiché emettono poco calore.
  • Ciclo di luce. Mantieni 18 ore di luce e 6 ore di buio per stimolare la crescita vegetativa senza stressare la pianta.
  • Regolazioni. Se le foglie iniziano a curvarsi verso l’alto, segno tipico di stress luminoso, aumenta la distanza dalla fonte di luce. Al contrario, se il fusto si allunga troppo, significa che sta cercando più luce, quindi avvicinala leggermente o aumenta l’intensità.

Temperatura e umidità

Il controllo preciso del clima è essenziale per garantire la sopravvivenza e la crescita sana delle piantine. Durante questa fase critica, le radici appena formate sono estremamente sensibili ai cambiamenti ambientali e richiedono condizioni che simulino il microclima protettivo di una serra naturale.

  • Temperatura ideale per le piantine di cannabis. La temperatura diurna ideale è compresa tra 22-25°C, un intervallo in cui le cellule radicali svolgono al meglio la loro attività metabolica. Durante la notte, è accettabile un calo fino a 18-20°C, ma variazioni superiori a 5°C tra giorno e notte possono rallentare la crescita. In climi freddi, l’uso di tappetini riscaldanti sotto i vasi è estremamente utile, mantenendo l’area delle radici a 20-22°C anche quando la temperatura ambientale scende.
  • Umidità. Le piantine richiedono inizialmente un’umidità relativa del 70-80%, che riduce la traspirazione fogliare mentre le radici si stabiliscono. Questo ambiente può essere mantenuto efficacemente con cupole di propagazione, che devono essere rimosse brevemente ogni giorno per rinnovare l’aria e prevenire la formazione di muffe. A partire dalla seconda settimana, l’umidità dovrebbe essere ridotta gradualmente al 60-65% per rinforzare la cuticola delle foglie e preparare la pianta a condizioni meno controllate.

Irrigazione e ossigenazione: l’equilibrio delicato

Come gestire l’irrigazione dopo aver fatto germinare i semi di cannabis? Questa fase è probabilmente il fattore più critico – e spesso trascurato – per garantire una crescita sana. Le piantine richiedono un’umidità costante ma mai saturazione, poiché le loro radici respirano attivamente e possono soffocare rapidamente in condizioni anaerobiche.

  • Primo irrigazione. Il primo irrigazione post-trapianto dovrebbe inumidire completamente il substrato senza saturarlo, utilizzando circa 20-30 ml di acqua per ogni mezzo litro di capacità del vaso. L’acqua, sempre a temperatura ambiente (20-22°C) e con pH regolato a 6,0-6,5, dovrebbe essere applicata preferibilmente con uno spruzzino a ugello fine per evitare di spostare il substrato o danneggiare le strutture delicate.
  • Frequenza di irrigazione. La frequenza di irrigazione si determina osservando la superficie del substrato: dovrebbe sentirsi leggermente asciutta al tatto prima di annaffiare di nuovo, solitamente ogni 2-3 giorni a seconda delle condizioni ambientali. È essenziale consentire all’ossigeno di circolare liberamente tra le particelle del substrato, funzione che possono svolgere additivi come la perlite (che dovrebbe costituire almeno il 30% della miscela) e vasi con ampi fori di drenaggio.
  • Controllo dell’ossigenazione. Un indicatore chiave di un’ossigenazione adeguata è il colore delle radici: devono rimanere bianche e vigorose. Quando appaiono tonalità marroni o la crescita si arresta, spesso indica problemi di asfissia radicale, richiedendo immediatamente una maggiore aerazione del substrato e possibilmente il trapianto in un mezzo più leggero.

Prevenzione dello stress e delle malattie

Le piantine sono sensibili ai patogeni e ai fattori ambientali avversi: sapere cosa fare dopo aver germinato i semi di marijuana include alcune misure preventive per evitare problemi nella coltivazione.

  • Ventilazione delicata. Usare un ventilatore oscillante a bassa velocità e lontano dalle piante (solo per muovere l’aria, non per creare vento diretto).
  • Protezione contro i funghi. Applicare trichoderma nel substrato per rafforzare le radici e prevenire funghi come il Pythium. Si consiglia anche di evitare di nebulizzare acqua di notte, poiché favorisce la formazione di muffa.
  • Segnali di allarme. Se il fusto appare appassito e debole, è molto probabile che sia dovuto a eccesso di irrigazione o mancanza di ossigeno nelle radici. Se le foglie diventano gialle, può essere un segnale di blocco dei nutrienti causato da un pH errato.

Ti lasciamo di seguito una tabella consultiva con tutti i consigli su cosa fare dopo la germinazione dei semi di marijuana.

Requisiti IdealiStrumenti/TecnicheSegnali di Allarme
TemperaturaGiorno: 22–25°C (max 28°C)Notte: 18–20°C (Δ<5°C)Zona radicale: 20–22°CTappetino riscaldante (climi freddi)Termometro ambientaleCrescita lenta (bassa temperatura)Foglie arricciate (stress termico caldo/freddo)
UmiditàSettimana 1: 70–80%Settimana 2: 60–65%Cupola di propagazione (aerare 10 min/giorno)IgrometroNebulizzatore (pH 6.0)Muffa su foglie/substrato (umidità eccessiva)Fusto debole (umidità + mancanza ossigeno)
IrrigazionePrima irrigazione: 20–30 ml/0,5LFrequenza: ogni 2–3 giorni (substrato asciutto al tatto)Nebulizzatore/annaffiatoio delicatoAcqua tiepida (20–22°C, pH 6.0–6.5)Fusto appassito (troppa acqua e radici soffocate)Foglie gialle (pH sbilanciato o ossigeno carente)
OssigenazioneSubstrato con 30% perlite/vermiculiteBuon drenaggio (fori larghi)Vasi con drenaggioEvitare sottovasi con acqua stagnanteRadici marroni (asfissia o irrigazione eccessiva)Substrato compattato
VentilazioneFlusso d’aria leggero per rafforzare i fustiEvitare vento direttoVentilatore oscillante (velocità bassa)Finestre o estrattore d’ariaFunghi (Pythium) (scarsa ventilazione + umidità)Fusti deboli/allungati (etiolazione)

Quando inizia la fase di crescita vegetativa?

La crescita vegetativa è la fase in cui la pianta di cannabis sviluppa la sua struttura principale: fusti, rami e foglie. Rappresenta la transizione tra la fragile piantina e una pianta robusta pronta a fiorire e produrre un buon raccolto. Riconoscere il momento esatto dell’inizio di questa fase è cruciale per regolare le cure e stimolare al massimo la crescita.

Quando supera la fase di piantina

Il passaggio non è immediato, ma si manifesta con cambiamenti progressivi nella struttura. Ecco i segnali da osservare:

  • Sviluppo delle foglie vere. Dopo i cotiledoni (foglie iniziali tonde), compaiono le prime foglie con i tipici lobi dentellati (di solito da 3 a 5 per foglia). Quando la pianta ha almeno 2–3 paia di queste foglie, non dipende più solo dalle riserve del seme.
  • Crescita verticale accelerata. Il fusto principale si allunga visibilmente, anche 1–2 cm al giorno se le condizioni sono buone. Compaiono anche i primi nodi, da cui si svilupperanno i rami laterali.
  • Espansione delle radici. In vasi trasparenti o durante il trapianto, si possono vedere radici bianche e fibrose che occupano almeno il 60% del substrato.
  • Durata tipica. La transizione completa avviene solitamente tra il 7º e il 14º giorno dopo la germinazione, a seconda della genetica (le indica sono più veloci delle sativa).

Inizio della fertilizzazione

L’inizio della crescita vegetativa richiede un cambiamento nella nutrizione. Le piantine sopravvivono con le proprie riserve, ma ora necessitano di nutrienti esterni.

L’azoto (N) è fondamentale per lo sviluppo di foglie e fusti (es: fertilizzanti con NPK 3-1-2). I micronutrienti come ferro (Fe) e calcio (Ca) prevengono ingiallimenti e rafforzano le pareti cellulari.

Si consiglia di iniziare con ¼ della dose raccomandata dal produttore, applicandola ogni due irrigazioni durante le prime settimane e aumentando gradualmente.

Errori comuni dopo la germinazione (e come evitarli)

Il periodo post-germinazione è particolarmente delicato, e piccoli errori possono compromettere lo sviluppo delle piantine. Sapere cosa fare dopo la germinazione dei semi di marijuana è fondamentale per evitare fallimenti. Ecco gli errori più frequenti con le rispettive soluzioni pratiche:

Irrigazione eccessiva: il killer silenzioso

L’errore più comune è annegare le piantine con troppa acqua. Le radici giovani hanno bisogno sia di umidità che di ossigeno. Il substrato inzuppato provoca asfissia radicale e favorisce i funghi.

Soluzione: innaffiare solo quando il substrato è leggermente asciutto al tatto (1–2 cm di profondità). Usare nebulizzatori nei primi giorni e vasi ben drenati. Il substrato deve essere umido, non bagnato.

Substrati inadeguati: troppo densi o ricchi

Molti principianti usano terriccio per piante adulte, che è troppo compatto e ricco di nutrienti, bruciando le radici giovani.

Soluzione: usare miscele leggere con 30% di perlite/vermiculite e basso contenuto di nutrienti. I substrati specifici per semine sono ideali. Se si usa terra comune, mescolarla con perlite 1:1.

Luce inappropriata: troppa o troppo poca

Luci troppo intense (es. LED potenti troppo vicini) causano stress, mentre poca luce porta a etiolazione (fusti lunghi e deboli).

Soluzione: nei primi 5–7 giorni, usare luce delicata (100–200 PPFD). I fluorescenti T5 o LED a 50–70 cm sono ideali. Regolare l’altezza della luce in base alla risposta della pianta.

Trapianto traumatico

Manipolare le radici può danneggiarle in modo irreversibile. Anche trapiantare troppo presto o troppo tardi è rischioso.

Soluzione: aspettare che la pianta abbia 2–3 paia di foglie vere. Usare vasi biodegradabili per evitare di toccare le radici. Inumidire il substrato prima del trapianto.

Condizioni ambientali estreme

Le piantine sono sensibili a temperature basse (<18°C), correnti d’aria dirette o umidità bassa (<50%).

Soluzione: mantenere 22–25°C di giorno e 70% di umidità nei primi giorni. Usare cupole o mini-serre per stabilizzare il microclima, ventilandole ogni giorno.

Fertilizzazione prematura

Dare nutrienti troppo presto (prima di 10–14 giorni) brucia le radici, che si nutrono ancora dei cotiledoni.

Soluzione: non fertilizzare finché non compaiono 2–3 paia di foglie vere. In fase di piantina, usare soluzioni leggere ricche in azoto e aumentare gradualmente la concentrazione.

Mancanza di prevenzione contro patogeni

Il “damping-off” (marciume del colletto) è comune se non si adottano misure preventive.

Soluzione: sterilizzare il substrato (in forno a 100°C per 30 min) e usare acqua con 10% di perossido d’idrogeno nei primi irrigazioni. Evitare umidità eccessiva e garantire una ventilazione leggera.

piante di cannabis

Productos recomendados para después de la germinación

Una vez que las semillas han germinado, hay ciertos productos pueden facilitar mucho el manejo de las plántulas y mejorar su desarrollo. Esta selección está pensada para cubrir las necesidades específicas de las primeras etapas.

Sustratos Light Mix

El medio de cultivo inicial debe proporcionar soporte y aireación sin saturar de nutrientes a las jóvenes raíces.

  • Light Mix de GB Nutrients. Su combinación de turba, coco y perlita, junto con su retención de humedad y aireación, lo convierten en una opción inmejorable para lograr los resultados más óptimos.
  • BioBizz Light Mix. Es una mezcla perfecta de turba, perlita y fibra de coco, con pH ajustado (6.2–6.5). Ideal para las primeras 2–3 semanas.
  • Plagron Light Mix. Es un sustrato que incluye enmiendas naturales que previenen carencias nutricinales.

Contenedores

  • Macetas biodegradables (de turba). Perfectas para evitar el estrés en trasplantes posteriores.
  • Jiffys 7mm. Se trata de discos compactos que se expanden con agua, perfectos para germinación y primeros días.

Mini-invernaderos

Kit Propagador + Bandeja. Con tapa transparente y rejillas de ventilación ajustables. Mantiene 70–80% de humedad. Es ideal tanto para semillas como para propagar esquejes.

Lámparas LED de bajo consumo

  • Panel LED Pro 250W GB Lighting. Por su espectro lumínico completo, es ideal para las etapas de crecimiento y floración. Incluye un controlador para modificar la intensidad lumínica en cada fase de las plantas.
  • Sistema LED Dragonfly 640W. Este equipo cuenta con un espectro completo que lo convierte en una opción ideal para todas las fases de vida de las plantas, maximizando el rendimiento y la calidad de las cosechas.

Primeros fertilizantes

  • Canna Start. Un cóctel de nutrientes esencial para los primeros estados de nuestras plantas. Fertilizante especial con las proporciones adaptadas para plántulas y esquejes.
  • Roots GB Nutrients. Potente enraizador bio-mineral favorece el desarrollo del sistema radicular y la correcta absorción de nutrientes, para un inicio de la planta más fuerte y sano.
  • Start Up. Es un fertilizante completo para plántulas enriquecido con estimulador de las raíces que se aplica los primeros días de vida en el cultivo de marihuana.

Saber qué hacer después de germinar semillas de marihuana es clave para garantizar un cultivo exitoso. Desde preparar el entorno adecuado hasta trasplantar y brindar los cuidados necesarios, cada paso es fundamental para el desarrollo saludable de tus plantas. Con atención, paciencia y los ajustes correctos, podrás disfrutar de una cosecha abundante y de alta calidad.

No olvides que el cultivo de cannabis es un proceso de aprendizaje constante. ¡Sigue pendiente de nuestras próximas publicaciones en el blog para más consejos, técnicas.

FAQ su cosa fare dopo la germinazione dei semi

Come annaffiare senza soffocare le radici giovani?

Usa uno spruzzino fine (come quelli da caffetteria) per inumidire solo la superficie nei primi giorni. Così eviti ristagni. Segnale chiave: quando compaiono le prime foglie vere (non i cotiledoni), annaffia con il 10% del volume del vaso.

Le foglie dei cotiledoni si devono toccare?

No! Sono il “fegato” della piantina: immagazzinano nutrienti e cadono da sole quando non sono più necessarie. Rimuoverle è come togliere il biberon a un neonato troppo presto.

Le piantine possono “annusare” lo stress di altre piante?

Sì, ed è affascinante. Le piante emettono COV (composti organici volatili) quando sono stressate. Se le tue piantine sono vicine a piante adulte malate, possono attivare difese anticipate. Pro tip: coltiva basilico o menta nelle vicinanze per “allenare” le loro risposte immunitarie.

Le piantine possono soffrire di “jet lag”?

Se cambi bruscamente il loro ciclo di luce (es: da 18/6 a 12/12), si stressano. Fallo gradualmente, ad esempio riducendo di 1 ora al giorno fino a raggiungere il fotoperiodo desiderato. Le autofiorenti non dipendono dalla luce, ma anche loro preferiscono routine stabili.

Perché le mie piantine si allungano come spaghetti?

È un fenomeno chiamato etiolazione e avviene quando le piante cercano disperatamente la luce. Puoi fare due cose:
  • Avvicina i LED a 15–20 cm (facendo attenzione a non bruciarle).
  • Usa una ventola leggera per rafforzare il fusto, poiché il movimento dell’aria simula il vento naturale.

Il colore del vaso influisce sulla crescita post-germinazione?

Sì, e molto. I vasi neri assorbono calore, il che può essere rischioso per le radici; quelli bianchi lo riflettono. I migliori sono i vasetti air-pot (ondulati) o in tessuto geotessile, che aerano le radici e prevengono l’arrotolamento.
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Erik Collado Vidal

Con más de 10 años de experiencia en la industria del cannabis, sus experiencias y aprendizaje son la base del éxito de GB The Green Brand.

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