La comunità medica sta studiando da anni il CBD per l’osteoporosi come trattamento complementare per alleviare i sintomi della malattia. Anche se gli studi sono ancora nelle fasi iniziali, i risultati ottenuti finora sembrano promettenti.
Cos’è l’osteoporosi
L’osteoporosi – ossa porose – è una condizione medica che provoca una perdita progressiva della densità ossea. Si verifica quando il nuovo tessuto osseo non riesce a formarsi abbastanza velocemente per compensare la distruzione di quello vecchio. Sebbene la perdita ossea sia parte del normale processo di invecchiamento, nelle persone con osteoporosi la massa ossea si riduce più rapidamente, rendendo le ossa deboli, fragili e soggette a fratture. In alcuni casi si verificano anche deformazioni della colonna vertebrale e di altre strutture fisiche.
Sintomi comuni
Nelle fasi iniziali l’osteoporosi è spesso asintomatica. Tuttavia, con il tempo, possono manifestarsi segnali come:
- Dolore alla schiena dovuto a fratture vertebrali.
- Postura curva e riduzione dell’altezza.
- Fratture frequenti anche in seguito a traumi lievi.

Fattori di rischio
Le donne presentano un rischio maggiore di sviluppare l’osteoporosi, soprattutto nei primi anni dopo la menopausa quando la perdita ossea può diventare rapida. Altri fattori di rischio includono squilibri ormonali, uso prolungato di corticosteroidi, infiammazioni croniche, basso indice di massa corporea (IMC) e abitudini nocive come il fumo.
CBD e salute delle ossa
Ma in che modo può il CBD aiutare in caso di osteoporosi?
Il cannabidiolo (CBD) è un composto non psicoattivo derivato dalla pianta di cannabis. È oggetto di studi in ambito medico per il suo potenziale ruolo nel migliorare la salute ossea e prevenire la perdita di densità ossea.
Osteoblasti e osteoclasti
Il sistema endocannabinoide ha un ruolo regolatore in tutto l’organismo. Anche i tessuti ossei contengono recettori cannabinoidi come CB1 e CB2. I recettori CB2, in particolare, si trovano negli osteoclasti (cellule che degradano l’osso) e negli osteoblasti (cellule che costruiscono nuovo osso). Con l’età, l’equilibrio tra queste cellule può alterarsi, causando una diminuzione della densità ossea.
Alcuni studi suggeriscono che il CBD possa stimolare i recettori CB2 per favorire l’attività degli osteoblasti, ridurre quella degli osteoclasti, stimolare la formazione di nuovo tessuto osseo e rallentare la degenerazione.
Regolazione della norepinefrina
Anche i recettori CB1 influenzano la salute delle ossa regolando la norepinefrina, una sostanza che può interferire con la formazione ossea. Secondo alcune ricerche, l’olio di CBD potrebbe attivare questi recettori, alleviando i sintomi e rallentando la perdita di densità ossea.
Azione antinfiammatoria
Le proprietà antinfiammatorie del CBD possono aiutare a prevenire o ridurre i danni alle ossa causati da infiammazioni croniche, spesso presenti nei pazienti osteoporotici.
Accelera la guarigione delle fratture
Altri studi mostrano che il CBD può rafforzare la matrice ossea e accelerare il recupero in caso di fratture. Inoltre, aiuta a ridurre il dolore, limitando così il ricorso a farmaci oppioidi.
Non esiste un dosaggio standard
Sebbene il CBD abbia un buon profilo di sicurezza e non presenti effetti psicoattivi, non esiste ancora un dosaggio ufficiale per l’osteoporosi. L’uso migliore è sotto forma di integratore alimentare o applicazione topica, tramite creme o cerotti al CBD da applicare direttamente sulle zone interessate. Attenzione: il CBD può interagire con altri farmaci, perciò è sempre consigliabile consultare un medico, specialmente per le persone anziane o con patologie pregresse.
Anche se i dati preclinici sono incoraggianti, mancano ancora prove scientifiche solide sull’uomo per poter raccomandare il CBD come trattamento o prevenzione dell’osteoporosi. Se stai pensando di usare CBD per migliorare la tua salute ossea, consulta sempre uno specialista. Ricorda: qualsiasi trattamento deve essere accompagnato da dieta ricca di calcio e vitamina D, attività fisica regolare e uno stile di vita sano senza fumo.